Portico del Baraccano
Baraccano 2
Ruolo urbano
Ruolo assistenziale religioso
L’area porticata relativa al Conservatorio del Baraccano viene inserita nel sito seriale quale esempio di ambito urbano ad alto
valore scenografico. È eccezionale la continuità del porticato che si estende modulare per oltre un centinaio di metri.
Componente candidata
Il perimetro comprende il porticato dell’ex Conservatorio delle Putte nonché il doppio colonnato che lo mette in
comunicazione con la chiesa di S. Giuliano. È ugualmente incluso il grande voltone che introduce al Santuario della Madonna
del Baraccano da via Santo Stefano.
Il Conservatorio del Baraccano affaccia su via Santo Stefano con un lungo portico concluso da un alto voltone quattrocentesco
che inquadra, in prospettiva disassata, la facciata del retrostante, omonimo Santuario mariano. La strada rettilinea si presenta in
pavé di cubetti di porfido, bolognini. Non fanno parte della componente i portici minori sul lato opposto della strada rispetto al
Conservatorio. Il lungo portico comprende ventotto arcate realizzate nel corso di più di due secoli. Esso poggia su colonne che
dispongono di fusti stretti in corrispondenza dell’entasi da un caratteristico disco lapideo. Inoltre i capitelli sono ornati in
diversi modi: i primi dieci da cornucopie, foglie di acanto, animali e putti accompagnati dagli stemmi dei Bentivoglio risalenti
alle origini della costruzione; i successivi capitelli in stile barocco, risalenti al XVII secolo, presentano l’emblema del
Conservatorio, costituito da tre monti con una croce sovrapposta. Il portico è rialzato di una trentina di centimetri rispetto al
piano stradale e può essere definito monumentale viste le dimensioni delle campate che superano i sette metri in altezza. È
compreso nella componente anche il quadriportico che univa il Conservatorio alla chiesa di San Giuliano. La parte occidentale
del tratto ospita invece un piccolo teatro, il cui ingresso è sotto l’arco che introduce via del Baraccano. Prima dei rifacimenti
del 1836, la facciata al di sopra del portico appariva dipinta con finte architetture, realizzate dal pittore Mauro Tesi (1730 -
1766) nella seconda metà del XVIII secolo, tracce delle quali sono state recuperate nel 1975 e trasferite su tela. Il portico del
Baraccano costituisce una scenografia urbana assai singolare, che privilegia gli scorci prospettici prodotti dall’andamento
modulare delle sue ventotto campate che si estendono per centoventi metri.