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Portico di Piazza Cavour
Cavour 6/A


Ruolo urbano
Piazza cittadina e strada istituzionale e di rappresentanza
In via Farini e in piazza Cavour si manifestano ancora oggi i segni di interventi ottocenteschi volti a dare rappresentanza al nuovo Stato unitario.
Componente candidata
L’area selezionata è costituita dalla piazza Cavour e dagli edifici che si affacciano su di essa. Il tratto compreso nella componente ha inizio in via Farini al civico 9, comprende l’intera piazza Cavour e termina in via Farini 22 con i portici del palazzo della Cassa di Risparmio. La particolarità della piazza è il giardino all’italiana di gusto piemontese, i portici qui si rapportano con una piccola area a verde, particolarmente curata e ordinata. Via Farini è una strada carrabile lastricata, a due corsie, di una lunghezza totale pari a 500 metri (di cui 260 solo nella componente selezionata), e larghezza media pari a 8 metri. Il passaggio è consentito solo agli autorizzati, taxi e autobus.


Su Piazza Cavour e via Farini si affacciano i portici di palazzo Guidotti, il cui impianto originario risale al ‘500, modificato nel corso delle trasformazioni urbanistiche della seconda metà dell’800; a completamento del lato della piazza occupato dal palazzo furono progettate le palazzine Bottrigari, caratterizzate dal contrasto tra semplici pilastri del portico al piano terra e colonne corinzie del loggiato superiore. L’odierna galleria Cavour si apre dietro la facciata incompiuta di palazzo Pietramellara, ornato da bassorilievi in terracotta riferiti a fatti e personaggi illustri del casato Pietramellara. Il lato occidentale di piazza Cavour è dominato dall’imponente mole del Palazzo della Banca d’Italia, caratterizzato da una facciata a tre ordini in elegante stile neorinascimentale con un ampio portico su pilastri. Per meglio glorificare l’Unità d’Italia, ogni volta del portico rappresenta episodi della storia nazionale, sia antica sia recente, esplorazioni e scoperte geografiche e naturali, città della penisola italiana e i loro stemmi. In contrasto con i modelli dell’architettura bolognese, per via delle colossali proporzioni e dei ricchi rivestimenti in marmo e pietre colorate, è invece il palazzo della Cassa di Risparmio, che rappresenta un importante stile eclettico, dalle forme grandiose e magniloquenti, atte a dimostrare la ricchezza e il ruolo sociale del primo istituto bancario della Bologna moderna. Il portico del palazzo si caratterizza per gli alti pilastri sormontati da fastosi capitelli a foglie e archi a tutto sesto e per il soffitto decorato da stucchi che incorniciano grandi lampade. Su via Farini si affaccia invece palazzo Zambeccari, la cui facciata fu progettata dagli ingegneri Maccaferri, Grandi e Gualandi nel 1870 e il cui portico, con tredici arcate a tutto sesto, appare marcato (come tutte le pareti della fascia del piano terra) con una simulazione di bugnato in pietra.