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Portico del Treno
Giovanni XXIII 15, 16, 17


Ruolo urbano
Nuove architetture per la residenza popolare
Il portico è un elemento costante anche nell’espansione urbana post-bellica, caratterizzata dalla nascita di nuovi quartieri periferici della città. Il lungo edificio detto “Treno” nel quartiere Barca è un chiaro esempio di uso contemporaneo del portico.
Componente candidata
L’area selezionata comprende i due tratti di edificio nella sua interezza.


A sottolineare l’importanza dell’edificio per il quartiere, il progetto iniziale prevedeva la realizzazione di fronte ad esso di tre piazze pedonali intercomunicanti, su cui si affacciavano i principali edifici pubblici (centro civico, mercato, chiesa e sagrato...). Parte di queste strutture non è stata successivamente realizzata, e ad oggi davanti al prospetto est dell’edificio si apre un’ampia area di verde pubblico (giardini di piazza Giovanni XXIII), rinnovata nel 1997. L’edificio costituisce il centro del quartiere, dal punto di vista sia figurativo sia della vita collettiva. L’edificio è leggermente curvato e si estende per circa 600 metri; è costituito da tre piani fuori terra con spina centrale porticata destinata ad abitazione ai piani 2-3 e con negozi al piano terreno. Al livello del terreno la struttura è arretrata rispetto al piano di facciata, controbilanciata dalla copertura fortemente sporgente. Lo spazio lasciato libero dalla base al piano terra è occupato dal portico, riferimento alle passeggiate coperte di Bologna, che ospita negozi e l’ingresso ai corpi scala, racchiuso da una parete vetrata, intervallati tra di loro da patii con giardinetti. I piani primo e secondo invece sono destinati ad abitazione. Lo sviluppo orizzontale del Treno è il risultato della composizione lineare di moduli uguali, con pianta ad ‘H’, che costituiscono l’unità abitativa-base di quattro alloggi per piano serviti da un solo vano scala: cucina e servizi affacciano su chiostrine interne di forma quadrata. Queste ultime sono chiuse, digradanti verso terra ma molto bene illuminate, sia dal basso che dal progressivo ampliarsi verso l’alto delle corti stesse. Solo nelle porzioni di testata dell’edificio a nastro queste appaiono ‘sezionate’. Elemento distintivo dell’edificio sono le aperture a tutt’altezza del primo e secondo piano, a cui sono anteposte persiane scorrevoli in legno verniciato, disegnate su rettangoli verticali e serrate entro i ricorsi orizzontali dei due piani sovrapposti. Scorrendo lungo binari orizzontali, celati da Vaccaro nelle travi in calcestruzzo, i pannelli risultano quasi sospesi, scandendo i fronti e accentuandone ulteriormente l’estensione orizzontale. Inoltre, sul fronte convesso del Treno sono presenti balconi, posti in corrispondenza dei soggiorni. La copertura, vista in sezione trasversale, presenta un andamento discontinuo tra corpo pieno ed il suo sdoppiamento in prossimità dello spazio interno alla corte, ed è rimarcata sui fronti esterni da una forte linea d’ombra dovuta all’arretramento del volume del sottotetto. La struttura portante è realizzata in calcestruzzo e impostata su uno schema modulare: il complesso, così come tutti gli edifici della Barca, è impostato su un reticolo di 4,90 x4,90 metri. Perciò travi, pilastri e solai sono tutti unificati. Il telaio in calcestruzzo affiora nel prospetto laterale, sul tamponamento finito ad intonaco. I tamponamenti esterni in laterizio a vista sono a cassetta, con una parete esterna di una testa a corsi di mattoni UNI alternati a doppi UNI e una parete interna in foglio (partizione muraria composta da una muratura a cassetta a ricorsi di mattoni UNI alternati a doppi UNI).