Portico di Santa Caterina
Santa Caterina 37, 39, 41
Ruolo urbano
Spazi domestici e residenziali minori
La componente di Santa Caterina, nell’ambito del sistema complessivo, rappresenta la funzione originale del portico stesso: l’ampliamento
dell’abitazione verso la strada per aumentarne la cubatura e la creazione di uno spazio di filtro tra la strada e le botteghe del piano terra. E’
uno dei tratti più antichi che, nonostante le fasi di stratificazione della città e i cambiamenti dell’edilizia retrostante nel corso dei secoli, ha
mantenuto l’impostazione originaria.
Componente candidata
La selezione include lo spazio porticato antistante le case affacciate sulla via, oltre alla strada stessa. Si tratta di una serie di lotti in cui le
residenze ed i relativi portici sono realizzati in maniera non omogenea. E’ possibile percepire e camminare lungo uno spazio continuo
porticato che supera la lunghezza di duecento metri e che si estende per la quasi totalità della via.
Il portico di via Santa Caterina si trova all’interno del quartiere Porto – Saragozza e si estende in lunghezza da via Ca’ Selvatica fino a Via
Saragozza. La via selezionata è una strada rettilinea di impianto tardo-medievale che ha conservato inalterata la struttura insediativa e
l’architettura architravata del portico ligneo, caratteristico di queste residenze fin dalla fondazione. La componente selezionata è costituita
dalla strada e da un portico di bassa altezza che poggia su pilastri in muratura. La strada di circa 140 metri di lunghezza e in media 5 di
larghezza è oggi completamente asfaltata, e presenta un grande muro continuo al lato opposto del portico, corrispondente al muro di confine
dell’antico convento.
Le residenze posizionate sopra al portico sono un perfetto esempio dell’abitazione artigiana: quelle più piccole sono costituite da una sola
campata generalmente larga attorno ai 3,8 metri, quelle più ampie invece sono il risultato dell’aggregazione di più moduli che però non
superano mai le tre le campate omogenee. I pilastri che sorreggono il portico sono a base quadrata con un parallelepipedo in rilievo a
sostituire la base ed il capitello. Sia la colorazione, sia la pavimentazione continua, permettono di percepire un camminamento coperto frutto
di un unico progetto urbano. considerato da chi ci abita non solo un luogo di passaggio, ma anche di lavoro e di socialità, dove agli spazi
legati alle abitazioni dei piani superiori si legano attività commerciali e di svago. Si tratta infatti di uno spazio coperto di uso domestico in cui
gli abitanti si riuniscono, chiacchierano, passano il tempo, quasi come se fosse stato pensato per essere un cortile per gli strati più poveri della
popolazione che si riflettono nelle sue forme architettoniche modeste.
L’elemento decorativo è ridotto al minimo nella componente poiché si tratta di architettura “povera”, popolare; ciò che non manca però è
l’elemento religioso che si presenta all’inizio della via: un’edicola votiva con una Madonna è posta all’incrocio con via Ca’ Selvatica a
sorvegliare le vite degli abitanti come voto per aver fermato la diffusione del colera a metà Ottocento.
Con intenzione simile è stata apposta all’altezza del civico 59 la targa ex-voto che riporta la scritta “SIA LODATO GESÙ’ CRISTO E
MARIA AMEN M. A. P. A DI XIII 7MBRE 1728” per ringraziare di un miracoloso intervento divino sulla popolazione del quartiere.